L' Expo secondo me (parte seconda).  

Posted by Milano è un pacco






RIASSUNTO DELLA PUNTATA PRECEDENTE.

Vespertino, uscito per andare al cinema, spinto da misteriose forze assiste invece ad una conferenza un po' surreale sull'Expò 2015, piena di insigni architetti e di potenti politici.

(segue)

Ma che cos'è l'Expo quindi ?

Concretamente è un insieme di 16 padiglioni da costruire in un parco, nei quali 120 paesi partecipanti mostreranno le proprie idee sul tema dell'alimentazione nel senso più ampio possibile includendo anche il problema della fame nel mondo e degli ogm.

Avremo, quindi, 16 padiglioni con frutte verdure e alimenti tipici e qualche mostra a tema, tutto ciò secondo gli organizzatori dovrebbe attirare a milano nei 9 mesi dell'evento 30 milioni 30 di visitatori da tutto il mondo cifra che manco Venezia si sogna di raggiungere in un anno.

L'Expo è essenzialmente questo e tutte le altre iniziative di cui si parla sono solo iniziative secondarie, opzionali non fondamentali non finanziate ed erano e sono ancora al livello di ipotesi proposta teoria idea suggestione, auspicio augurio desiderio sogno etc etc, insomma aria fritta, nebbia che evapora al sole del mattino.

In pratica per ora ci sono forse solo i soldi, forse, per i padiglioni, il resto se qualche privato caccia i soldi bene sennò ciccia, ci si limita a parlarne e basta che tanto male non fa.

Peccato che dal momento in cui si è ottenuta l'Expo si è venduta questa iniziativa come l'occasione per far ripartire Milano, che è obbiettivamente una città ferma, e prepararla per il futuro. C'è gente che ci crede davvero e che considera l'Expo una vera occasione di sviluppo, però se questi sono i presupposti allora tira una forte aria di sceneggiata.

Bilancio della serata: in positivo Daverio dal vivo è ancora più intelligente e arguto di quello che sembra in tv e non se la tira, è come deve essere un intellettuale oggi, inoltre gli architetti intervenuti mi sono sembrati sapere tutti il fatto loro, perciò mi è venuto da pensare che se le nostre città non sono per niente a misura d' uomo il problema potrebbe essere forse nella committenza che considera gli edifici solo come solidi geometrici per fare soldi, null'altro che soldi. Se l'intelligenza per fare bene c'è allora deve mancare per forza la volontà, non si scappa o è l'una o l'altra.

Di negativo c'è stato invece l'assessore ridanciano quando è stato obbligato a dire qualcosa sul problema che il tempo per fare tutte le infrastrutture era poco e si doveva passare subito dalla fase in cui si auspica qualcosa ai brutali fatti, altrimenti si rischierà di perdere l'Expo.

Per svicolare il simpatico assessore ha buttato lì la frase fatta che a Milano vige la cultura del fare e quindi il problema non si poneva, è scattato allora l'applauso convinto di buona parte dei presenti e poichè non mi sembravano una claque, ho avuto la sensazione che la colata di cemento che si vuole buttare su Milano avesse deviato e provasse a travolgere anche me.

Infatti ho avuto la riprova che siamo ancora in fase in cui bastano degli stanchi slogan per tirarsi fuori da situazioni scomode, eh così è troppo facile, è facile come dare un biscotto ad un cane. Tiri fuori uno slogan e così si evita agevolmente un confronto vero, in cui si deve rendere conto di quello che si dice e che permette di formare così le idee che poi andranno trasformate in realtà.

Sono quindi tornato a casa con delle sensazione vaghe e contrastanti da una parte le grandi potenzialità dell' evento dall' altra lo sconfortante stato delle cose.

Per chiarire le mie perplessità ho fatto delle ricerche e leggendo qua e là mi sono fatto una visione più chiara delle cose e mi sembra di aver capito questo:

L'ultima Expo a Saragozza nel 2008 ha avuto circa 5,8 millioni di visitatori, al 50% gente dei dintorni venuta a vedere l'esposizione, e noi vogliamo 30 milioni di persone che dovrebbero venire da tutto il mondo a vedere 4 orti e 2 giardini.

E' evidente che sono cifre sparate a caso e quando le cifre non sono vincolate alla realtà, sono solo forme senza sostanza che smettono di appartenere alla brutale realtà e entrano in un mondo parallelo ben più libero e fantasioso, possono essere usate a cuor leggero perché non sono destinate a scontrarsi col mondo.

Che succede all'Expò quindi ?


(continua)

L' Expo secondo me  

Posted by Milano è un pacco





Una sera di autunno l' anno scorso vagando per il centro inciampo in una conferenza all 'Ottagono in galleria Vittorio Emanuele. La conferenza riguardava l'architettura e l'Expo,vi partecipavano architetti del calibro di FuKsas e Mario Botta e presenziavano anche un paio di assessori, moderava Philippe Daverio.
La conferenza fila via liscia con dotte dissertazioni degli architetti sulla forma che dovrebbe avere la città del futuro in vista dell'evento, però si notava questo: gli architetti teorizzavano e gli assessori facevano i pesci in barile, si vedeva che anche se preposti alla materia le dotte dissertazioni degli architetti erano lontane mille chilometri dal loro mondo,in particolare l'assessore più giovane provava a sopperire alla totale mancanza di cognizione sull' argomento con battute del tipo ah ma allora questo è un master in architettura ? ah ma allora per favore non bocciatemi al master e cosi via. Insomma non capiva niente ma almeno era allegro e ridanciano.
Alle colte proposte degli architetti, i due assessori annuivano con l'aria di chi per la prima volta nella vita sentiva il concetto che una città non si costruisce da sola, spontaneamente, ma allo stesso modo di una casa, si deve partire da un progetto e nel caso di una città da una visione del futuro, per evitare che sotto la spinta di forze differenti collassi il tutto.
Evidentemente l‘idea che una città debba avere un senso, un'idea di futuro incorporata nei suoi spazi, che una città debba essere modellata per soddisfare le esigenze di chi la abita, era un concetto assolutamente nuovo mai affrontato prima.
Tutto ciò, glielo si leggeva nei volti, appariva ai loro occhi come un mondo un po' strano, esotico e complicato; ah certo che il mondo in cui l'urbanistica e l' architettura sono solo sinonimi di speculazioni edilizie e di colate di cemento è molto più semplice e familiare, rassicurante perfino...se non lo si subisce.
Ad un certo punto della discussione si alza dalla prima fila del pubblico un esimio architetto pari grado degli egregi architetti sul palco e sposta il tema dalla forma che dovrebbe avere la città del futuro a cos'è ad oggi l'Expo tanto nominato.
E quindi si comincia a discutere di cos'è concretamente l'Expo.

Ma che cos'è l'Expo quindi?

(continua)