L' Expo secondo me (parte terza)  

Posted by Milano è un pacco






RIASSUNTO DELLA PUNTATA PRECEDENTE.


Vespertino, uscito perplesso da una curiosa conferenza sull'Expo decide di usare tutte le sue risorse (molto modeste in verità) per avere una visione più chiara dell'oggetto misterioso chiamato Expò 2015 ed imperterrito dopo lunghe ricerche giunge finalmente ad una conclusione.


(segue)

Che succede all'Expò quindi ?

Ad un anno da quella conferenza questa è la situazione :

Abbiamo vinto l'Expò ok ma dopo il giustificato momento di euforia abbiamo visto che però Tremonti non si è convinto della convenienza dell' opera e ha bisogno di soldi per la crisi quindi nicchia, c'è la crisi e le banche hanno chiuso i cordoni della borse, c'è la crisi e gli investitori privati si sono dileguati, quindi se tutto va bene si farà un Expo in formato ridotto, in pratica solo le opere già finanziate, il resto è avvolto nell'incertezza.

Per capirci l'Expo full optional quello che cambierà la faccia alla città dovrebbe costare una cifra vicino ai 25 miliardi, una cifra gigantesca fantascientifica già in tempo di vacche grasse figuriamoci ora, finora ci sono circa solo 4 miliardi di finanziamenti statali il resto quindi è in sospeso.

Infatti da fine giugno 2009 circolano diverse proposte (Tremonti, lega, un comitato cittadino) per un Expomini usando le strutture della Fiera già esistenti e padiglioni a basso costo e basso impatto ambientale e facendo solo le opere di collegamento indispensabili: in pratica solo i collegamenti alla fiera di Rho e la linea 6 del metro. E' l'estremo tentativo di salvare il salvabile, eh già, sembra diventato precario anche l'Expo !

Oggi siamo in stasi, mancano i soldi e si ha paura di dirlo e allora si tira avanti affidando proposte e cifre al vento che se le porterà via, giusto per fare vedere che non si è fermi e si agisce nel frattempo si litiga sulle poltrone, quelle sì che sono sicure e sulle poche commesse certe. In realtà nessuno sa come uscire da questo pantano e si aspetta che un evento esterno risolva la situazione.

In questa modo lo spazio per le idee, la progettualità di un futuro, del bene comune si riduce a eventi di marketing e pubbliche relazioni, viene meno così il vero senso dell' Expo 2015 che dovrebbe essere un'occasione per cambiare Milano, città vecchia e stanca e darle una forma adatta al ventunesimo secolo e farla tornare quella città moderna che non è più ma che è nella sua più intima natura, e dotarla delle strutture adatte per portala nel futuro. Ma per fare questo è necessario avere una visione del domani verso cui si vuole tendere.

Oggi tutto ciò non solo manca ma cosa ben più grave non è considerato necessario, l'importante è solo il presente che ci troviamo davanti al naso, abbiamo solo quello e quello ci deve bastare. Ma così non saremo più in grado di costruire una città viva, vivente nel suo tempo ma solo degli spettacoli pubblicitari per ingannare l' angoscia che il futuro crea.

La vera natura dell'Expo oggi è questa, è come la bella addormentata circondata da un bosco di rovi, attende un principe azzurro che la svegli, mentre la città sogna.

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